Oggigiorno possiamo notare che, con l'aumento del
tempo libero e della qualità della vita, per lo sviluppo culturale
generalizzato e una diffusa presa di coscienza della soggettività
psichica, si sta sempre più affermando l'azione terapeutica basata
su una concezione positiva della salute.
Nell'ambito dell'Arte-terapia ciò significa ricerca di benessere
psichico, fisico e sociale, ottenuto con un percorso di counseling o di
terapia che faccia appello alla creatività, alla capacità
di comunicazione e allo sviluppo personale.
Non un trattamento di malattia, dunque, ma un processo di trasformazione
in un contesto di moderno umanesimo ove l'obiettivo è trasformare
l'uomo per mezzo dell'arte.
Cio' che conta e' la relazione
L'arte terapeuta deve saper accogliere, legittimare, rispecchiare,
amplificare i messaggi dell'altro con parole, disegni, proposte. Per farlo
deve avere sensibilità estetica laddove estetica non indica ciò
che è bello, gradevole allo sguardo, ma comunicativo, significativo.
Tutto ciò non sarebbe esistito senza l'arte moderna, che ha introdotto
un nuovo rapporto con l'immagine e ha rivalutato l'arte infantile; come
nel linguaggio dei neonati "mmm" diventa "mamma", allo stesso modo lo scarabocchio
del bambino acquista significato perché c'è qualcuno che
chiede "cos'è?".
Anche in una terapia c'è una relazione affettiva, qualcuno che
chiede "cos'è?".
Il terapista deve quindi avere un senso estetico diverso da quello
classico, la lettura dell'opera è affidata alla relazione con il
paziente, e l'uso dei materiali è più libero che tecnico.
L'arte, perche' ?
La grande arte, quella di artisti celebri di ogni campo e corrente
(pittura, scultura,ma anche fotografia, video, pubblicità, ecc)
è sicuramente portatrice di messaggi, di significati che precorrono
i tempi, riesce a far condividere emozioni fertili ad un pubblico sensibile
e ricettivo; lo stesso fenomeno si riproduce in ognuno di noi, anche se
artisti con la A maiuscola non siamo, nel momento in cui mettiamo in comunicazione
il nostro mondo interiore con il mondo esterno.
Spesso non ce ne rendiamo conto oppure svalutiamo tale momento eppure
è un "quid" in qualche modo magico, un istante prezioso in cui la
nostra creatività dà vita ad un qualche cosa che parla per
noi in un modo unico e solo nostro; si espone per essere condivisa, per
comunicare una nostra intuizione, un colpo d'ala nell'affrontare un problema
di lavoro, una maniera speciale di fare, dire, o percepire la realtà.
Su cosa sia Arte si è detto e scritto e discusso molto ma ciò
che interessa rispetto alle arti-terapie è un aspetto specifico
di questo vastissimo argomento e cioè il momento o fenomeno creativo
e le dinamiche che si pongono in atto quando il mondo emotivo, ma anche
cognitivo, interno di ciascuno di noi trabocca, lievita, scorre con energia
e talora con sofferenza, per farsi manifesto e tangibile al mondo esterno,
all'altro da noi, all'ambiente.
Arte, creatività' e benessere
L'Arte-terapia va ad utilizzare le potenzialità, che ognuno
possiede, di elaborare artisticamente il proprio vissuto e di trasmetterlo
creativamente ad altri: ove educare sta per e-ducere, ovvero portare fuori
e nella pratica riabilitativa portare fuori dal buio verso una maggiore
conoscenza.
Come dunque le artiterapie inducono gradualmente modificazioni positive
e benessere?
Anzitutto definiamo allora cosa sia in questo contesto il benessere
o, meglio, il BEN-essere, ove essere significa stare, esistere e quindi
stare bene, esistere bene, contrapposto a MAL-essere esistere male, faticosamente,
con insoddisfazione.
Ognuno ha periodi di malessere, fisico ed emotivo, una parte di questo
malessere può dipendere da circostanze sfavorevoli, obiettivamente
difficili come disoccupazione, malattia, e noi come singoli di fronte ad
avvenimenti così pesanti e invasivi ci possiamo sentire impotenti
e scoraggiati; sussiste però una parte di ogni situazione per quanto
avversa in cui possiamo intervenire ed è il modo NOSTRO di recepire,
assorbire, rielaborare e reagire alle cicostanze che la vita ci impone
e la differenza è molta! E' la qualità stessa della nostra
vita che andiamo a scegliere.
La differenza che c'è fra benessere e malessere, ovviamente,
sarebbe semplicistico e riduttivo dire che dipende solo da noi e dal nostro
modo di porci ma è comunque in questo spazio che si può lavorare
con l'arte: non eliminando i problemi poiché gli arteterapeuti non
sono onnipotenti né dotati di poteri occulti ma andando invece più
concretamente facilitare nelle persone l'emergere della loro creatività,
suggerendo tecniche che potenzino i loro aspetti caratteriali positivi
e offrendo un contenitore emotivo e degli strumenti ove trovino spazio
le emozioni che danno tensione, disagio, passività o disorientamento.
Lavorando sulle parti positive si attuano evoluzioni e cambiamenti
più facilmente e più stabilmente che andando a rimuovere
le parti ritenute, a torto o a ragione, insoddisfacenti e oscure. è
preferibile intervenire potenziando le qualità piuttosto che reprimendo
i difetti poiché la persona ha in sé una capacità
autorigenerativa enorme che molto spesso è sufficente solo stimolare;
tutte le tecniche legate alle arti-terapie hanno questa funzione, come
anche quella di porre in migliore comunicazione soma e psiche, corpo e
mente. Offrendo al paziente strumenti di espressione e/o di realizzazione
plastica il counsellor o il terapeuta facilitano in lui l'emergere delle
emozioni, desideri, aggressività, paure così da finalizzarle
ad una evoluzione più fattiva per l'utente stesso.
I due "cervelli"
Un creativo, un artista come J. W. Goethe ha scritto: "dentro di noi
vivono due spiriti" e questa sua convinzione è stata probabilmente
dettata dalla sensibile percezione dell'artista ma anche i neurofisiologi
hanno proposto una lettura analoga con l'ipotesi del doppio cervello ove
l'emisfero destro e quello sinistro hanno differenti funzioni e linguaggi
così che pressocché contemporaneamente si possono produrre
due differenti processi di pensiero.
Non va dimenticato inoltre che nella civiltà occidentale, la
nostra, è, quantomeno dall'Illuminismo, privilegiato l'aspetto cognitivo
e le qualità e scienze legate alla ragione (emisfero dominante o
maggiore o sinistro: linguaggio digitale) ma questo ci impoverisce lasciando
inattive tutte le nostre risorse legate all'emisfero destro del cervello
(quello cioé che regola le attività più arcaiche ,
quelle che per prime hanno guidato i nostri passi, nonchè quelli
della specie umana, nel mondo.
Non vogliamo però contrapporre questi due linguaggi o stabilire
una priorità bensì integrarli!
Il linguaggio analogico che deriva dall'attività dell'emisfero
destro (non verbale: linguaggio analogico), sovrindende alla fantasia,
alla creatività, all'intuizione, alla percezione visiva, olfattiva,
alla comunicazione e ai segnali corporei: tutta questa ricchezza, un vero
patrimonio presente in ognuno di noi quasi non è utilizzato da una
larga maggioranza di persone o lo è solo inconsciamente; riappropriarsene
consapevolizzandolo può essere un valido sostegno nelle prove quotidiane
che la vita ci pone.
Tutte queste nostre capacità poco esplorate vengono infatti
comunemente utilizzate nell'arte-terapia: così attraverso un disegno
contatteremo meglio la nostra voglia di emergere, oppure con la creta faciliteremo
a noi stessi una regressione e una graduale riappropriazione della tenerezza,
mentre con l'ausilio della musica è possibile accedere più
facilmente a sentimenti ed emozioni rimosse, la danzaterapia ci può
far comunicare col corpo al di là delle barriere del linguaggio
e delle convenzioni e ancora con la poesia riusciremo a integrare cuore
e ragione sperimentando inoltre lo stare in un gruppo con sostegno emotivo
reciproco, calore e partecipazione pur conservando ognuno la propria preziosa
individualità e andando ad arricchire il patrimonio comune del gruppo
stesso con le nostre parti più belle liberamente espresse. Benessere
è essere se stessi, star bene nella propria pelle e questo si può
imparare ad ogni età; l'arte - terapia viene anche utilizzata per
handicap gravi e per psicopatologie strutturando un lavoro di equipe ove
trovino spazio e si coordino rafforzandosi a vicenda le varie competenze
e professionalità: lo psichiatra e/o lo psicologo ma anche l'arte-terapeuta
e l'infermiere o il psicomotricista.
Le aree d'intervento
Gli ambiti di applicazione dell'arte-terapia sono essenzialmente tre:
educativo, riabilitativo e terapeutico anche se i confini dell'uno spesso
sfumano e si sovrappongono a quelli dell'altro. In comune hanno sicuramente
le tecniche che però vanno attentamente programmate e modulate rispetto
ai bisogni/possibilità dell'utenza e agli obiettivi che l'operatore
o l'equipe medica ritiene costruttivo perseguire.
L'Arte-terapia si è sviluppata, circa quaranta anni or sono,
dapprima proprio come strumento di sostegno nelle cure psichiatriche infatti
psichiatri e/o psicologi osservarono che la persona introversa, che ha
difficoltà a comunicare e con la quale è difficile parlare,
spesso riesciva ad esprimersi meglio con il corpo o con i gesti, magari
modellando la creta o ballando o raffigurando nei disegni le proprie angosce;
da allora gradualmente si sono strutturate modalità di intervento
terapeutico a diversi livelli. Attualmente trova applicazione in ambito
psichiatrico per casi di patologie conclamate (schizofrenia, autismo, ecc.)
Le tecniche non sono mai per se stesse garanzia di guarigione poichè
è innanzitutto la relazione affettiva che si instaura tra utente
e terapeuta che conta ma, se l'operatore nella relazione di aiuto è
competente e sensibile, l'arte può essere ulteriore e significativo
strumento per entrare in quella particolare dimensione comunicativa della
persona dove lo spazio e il tempo sono dilatati e individuali.
L'arteterapia non si rivolge però solo a chi ha gravi problemi
psichici anzi per i bambini, in particolare per quelli portatori di handicap
fisici ma senza vere e proprie patologie psichiche, può rivelarsi
un'esperienza straordinaria perchè diventa parte di un loro gioco;
nessuno li giudica, o li sgrida se il loro prodotto non è artisticamente
valido e così con gli adulti, lo scopo dell'operatore o counsellor
di arte-terapia non è tanto quello di insegnare a disegnare o a
ballare in modo gradevole ma di aiutare l'individuo ad esprimersi e a provare
gioia con il proprio corpo, la propria voce, con i segni che riesce a tracciare
sul foglio e anche gli adulti, stando in gruppo, riscoprono il piacere
e l'allegria del gioco (area rieducativa: che comprende non vedenti, anziani,
tossicodidendenti ecc). con la guida di un esperto è possibile scaricare
stress e tensioni anche con uno scarabocchio, ballando o assumendo determinate
posizioni cessa quel senso di torpore e si comprende non di avere ma di
essere un corpo.
Sicuramente una espressione artistica permette di cogliere più
a fondo la realtà, di osservare meglio, di trasmettere emozioni
senza bisogno di parole e quindi disegno, pittura, scultura, musica, danza,
teatro ma anche poesia, video, cinema, fotografia. Dovremmo dunque dire
terapia per mezzo dell'arte più che arte-terapia.
Sono tante le situazioni "normali" (area educativa) in cui le persone
avvertono il bisogno di ristabilire l'equilibrio con se stessi e con l'ambiente:
donne assalite dalla malinconia dopo il parto o durante la menopausa quando
non riconoscono più il loro corpo che cambia, uomini che con l'inizio
della pensione si sentono disorientati e inutili, bambini o ragazzi oppressi
da un senso di inadeguatezza perchè i risultati scolastici non sono
brillanti. In tutti questi casi può essere utile liberare le proprie
energie creative attraverso l'arteterapia attraverso l'utilizzazione del
disegno, della musica, del teatro, della danza, della poesia per migliorare
il proprio piacere, lo star bene nella propria pelle, ottenendo gradualmente
un maggior benessere psicofisico.
Un laboratorio d'arte-terapia
Lo studio di un arte terapeuta è un ambiente molto diverso dagli
altri studi di psicoterapia. La stanza sarà luminosa, ricca di stimoli,
e sembrerà già di per sé un quadro: fogli di carta
di ogni tipo e dimensione, matite e pennarelli colorati, pani di creta,
plastilina, stoffe, gomitoli di lana e poi forbici, scotch, colla, matite
oppure avrà un caldo pavimento in legno, strani strumenti musicali,
qualche telo colorato, quasi vuota per poter danzare o raccogliersi e rilassarsi
ascoltando musica. Lo studio di arte terapia è quindi un luogo che
privilegia la creatività, un ritorno al gioco e all'infanzia. C'è
qualcosa che però rende la stanza diversa da altri luoghi come i
laboratori espressivi o gli atelier delle scuole a formazione artistica
ed è la sua funzione, l'uso che ne viene fatto.
Non è solo un posto ove giocare, esprimersi, sperimentare, ma
è un setting terapeutico ossia uno spazio e un tempo definito in
cui tutto ciò che avviene riceve un ordine, ha un significato e
viene utilizzato per facilitare l' autoconsapevolezza, lo sviluppo emotivo,
e/o per curare.
Nell'arte terapia i clienti fanno, toccano, guardano, e questo è
molto importante. Inoltre creano una storia che rimane, con la quale confrontarsi;
un'immagine infatti non ha sempre lo stesso significato nel tempo nemmeno
per chi la fa.
"Ciò che conta, per l'arte-terapeuta, è capire se è
possibile decifrare il significato del simbolo che appare nei quadri e
nelle sculture dei pazienti. Non è invece necessario discuterlo
con loro. Bisogna anzi comprendere l'importanza delle difese e rispetterle."
(Wilson) L'arte terapia si propone infatti di lavorare sull'unità
della persona in senso olistico integrandone le parti e proprio per questo
motivo gli arte-terapeuti devono loro per primi saper mettere in comunicazione
parole e immagini cosicché il cliente alla fine della terapia sarà
stato aiutato a vedere le cose belle che ha prodotto come qualcosa di profondamente
suo, di interiore, che è dunque uscito da lui e con cui può
aprire la propria "finestra sul mondo".
Un progetto esistenziale in "progress"
I momenti sereni si alternano, nel percorso esistenziale di ognuno,
a quelli più difficili o impegnativi poichè il nostro ciclo
vitale è in continuo divenire ma se riteniamo auspicabile vivere
un'e- sistenza non statica ma in "progress", potremmo realizzarla solo
se investiamo in noi stessi prima che in un lavoro, in un partner o in
chicchessia. Ciò significa credere nelle nostre proprie capacità
di evoluzione, di cambiamento, di crescita spirituale e una proposta in
tal senso viene appunto dalle arti-terapie e dal counseling orientataall'espressione.
In quest'ottica si propone il lavoro dei gruppi e dei laboratori artistici:
un'attività apparentemente ludica e "sorridente" ma che, mano nella
mano, accompagna la persona alla scoperta di se stesso e questo è
ancora il più avventuroso e affascinante dei viaggi! |